16/03/2020

Inquinamento acustico e danni all’udito

L’inquinamento acustico è una minaccia per l’udito: l’esposizione al rumore ambientale, soprattutto per chi vive in città, provoca danni irreversibili all’orecchio interno, eppure viene spesso sottovalutata. Al crescere dell’esposizione al rumore sale infatti di circa il 30% la probabilità di deficit acustici. È dimostrato scientificamente che l’esposizione al rumore determina danni all’orecchio interno, che possono manifestarsi inizialmente con la comparsa di tinniti (l’impressione di sentire rumori tipo campanelle o fischi), per poi trasformarsi in una reale riduzione dell’udito, dapprima reversibile, poi permanente.

L’esposizione eccessiva e prolungata a forti rumori con il tempo non solo danneggia l’udito ma può provocare anche molti altri disturbi, quali mal di testa, aumento della pressione sanguigna, vertigini, perdita del sonno, stress e altri ancora. Il rumore può rappresentare un problema anche negli ambienti di lavoro (ufficio, fabbrica, cantiere ecc.) ed essere dannoso per la salute.

La sensibilità ai rumori varia da persona a persona, ma esiste una soglia di rumore valida per tutti (superata la quale i rischi di danni all’udito sono maggiori e che quindi rende obbligatoria la protezione, in caso di esposizione sul lavoro) stabilita a 80 decibel, anche se l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) raccomanda di stare al di sotto dei 65 decibel di giorno e dei 55 di notte.

Ricordiamoci che i livelli medi di energia sonora che si raggiungono in una discoteca sono compresi fra i 90 e i 110 decibel, mentre nelle cuffie di un lettore MP3 si possono raggiungere i 120 decibel! È stato inoltre dimostrato che i danni all’orecchio causati da una esposizione acuta a un rumore molto intenso (come un’esplosione) possono ugualmente insorgere con l’esposizione cronica a rumori meno intensi (come l’ascolto della musica in cuffia).

Tinnitus (o acufeni) e iperacusia (eccessiva sensibilità al suono) sono due disturbi frequenti in chi ha un deficit dell’udito e spesso sono associati fra loro. L’infiammazione del nervo acustico può portare il paziente ad avvisare un fastidioso ronzio, o un fischio, che si ripete in maniera continuativa oppure occasionale. L’iperacusia, ovvero un’intolleranza ai suoni esterni, può creare diversi disagi per l’eccessiva percezione dei suoni di media e forte intensità. Entrambe queste condizioni possono essere debilitanti in quanto sono in grado di alterare la qualità della vita dell’individuo portandolo anche alla depressione. Il discorso non riguarda solo l’ambiente di lavoro ma la vita di tutti i giorni. Le persone che sospettano di essere vittime dell’inquinamento acustico devono dunque rivolgersi all’audiologo per sottoporsi a un test.

Proteggersi è la migliore forma di prevenzione. Presso il Centro acustico Sentire mettiamo a disposizione un’ampia gamma di otoprotettori e tappi “su misura” e standard che proteggono l’udito dall’esposizione a forti rumori, creando una vera e propria barriera tra il sistema uditivo e le onde sonore a elevata energia. Siamo qui per accompagnarvi nella scelta della soluzione migliore per la protezione dei vostri timpani da rumori, livelli sonori elevati e inquinamento acustico.

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